Michelangelo Mammana: «Grazie a tutti per la vicinanza. Lo Stato c’è, onestà e legalità vinceranno sempre».

Dopo il grave atto intimidatorio subito, di cui hanno riferito le cronache nei giorni scorsi, con l’incendio di un escavatore impegnato in un cantiere in località Motta d’Affermo, l’imprenditore Michelangelo Mammana, tramite la nostra associazione, ha voluto esprimere un messaggio pubblico di ringraziamento per gli innumerevoli attestati disolidarietà e vicinanza ricevuti. 

«Il Gruppo Mammana e tutta la famiglia ringraziano i rappresentanti delle Istituzioni, le Forze dell’Ordine e la Magistratura, i Sindaci, gli esponenti delle comunità locali e delle associazioni, i colleghi e tutti coloro che in vario modo ci sono stati vicini.

Come è noto, la mia scelta di vita è stata sempre improntata alla legalità, denunciando gli attentati e le pressioni subite, ed anche stavolta come sempre abbiamo trovato accanto a noi lo Stato. 

Ringrazio l’Arma dei Carabinieri, che non mi lascia un attimo e che per me è motivo di grande coraggio. Loro insieme allo Stato mi hanno permesso di rendere libera la mia impresa, restituendomi tutti quello che mi hanno distrutto.
Anche dopo quest’ultimo episodio, confido come sempre nell’azione efficace dello Stato con tutti i suoi apparati, della Procura e delle Forze dell’Ordine.

Un ringraziamento va a Pippo Scandurra, vice presidente nazionale di SOS Impresa – Rete per la legalità, a cui devo molto, per il costante supporto e la presenza insieme al coordinamento nazionale e regionale tutto. 

La nostra è una storia di crescita, vissuta insieme ad oltre 230 tra collaboratori, tecnici,consulenti e maestranze, attivi in cantieri in tutte le province della nostra Regione. Stiamo quindi investendo anche oltre la Sicilia, segno evidente che nessuno può fermare il percorso costruito con sacrificio ed all’insegna dei valori di legalità ed onestà che alla fine hanno sempre vinto e continueranno a vincere».

Operazione antimafia Nebrodi, affermazione dei valori di legalità e giustizia. Denunce degli imprenditori ancora una volta fondamentali

«La nuova operazione antimafia condotta in provincia di Messina ed in particolare sui Nebrodi dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, ai quali esprimiamo indistintamente il nostro plauso e ringraziamento, rappresenta ancora una volta un forte ed importante segnale di presenza dello Stato sul territorio», dichiara Giuseppe Scandurra, Vice Presidente Nazionale Sos Impresa – Rete per la Legalità.

«Non si tratta soltanto dell’ennesimo duro colpo inferto criminalità organizzata ma soprattutto di un’ulteriore affermazione dei valori di legalità e giustizia a garanzia della popolazione onesta del territorio nebroideo, che si contraddistingue per laboriosità, dedizione e professionalità nei vari contesti lavorativi ed imprenditoriali, e che non è più disposta a veder infangata la propria storia da quella frangia che pensa di prevaricarne diritti e libertà.

Siamo particolarmente grati agli inquirenti che, nell’illustrare davanti agli organi di informazione i particolari dell’operazione brillantemente condotta, non hanno mancato di sottolineare la fondamentale importanza della denuncia da parte di decine di imprenditori che, in questa come in altre occasioni, hanno dimostrato coraggio affidandosi alle forze di polizia, denunciando soprusi e intimidazioni patite per lungo tempo, contribuendo così in maniera determinante a porre un freno al sistema criminale. Altresì prezioso dunque l’invito ribadito a tutti di denunciare le dinamiche illegali di cui eventualmente abbiano conoscenza.

Sos Impresa – Rete per la legalità, con i coordinamenti nazionale e regionale ed attraverso le associazioni attive sul territorio, proseguirà quindi senza sosta nella propria attività di sensibilizzazione alla denuncia e di convincimento che soltanto scegliendo di fare squadra insieme alle Istituzioni dello Stato si possono raggiungere risultati sempre più straordinari nell’affermazione della dignità e della libertà delle persone».

Libero Grassi, il ricordo di un UOMO LIBERO

Il 29 agosto 1991 la mafia uccideva a Palermo Libero Grassi, un imprenditore onesto e coraggioso ma soprattutto un Uomo Libero, capace di dire NO all’imposizione del pizzo, fino a pagare con la propria stessa vita la forza ed il coraggio di denunciare apertamente i suoi estorsori.

Oggi, trentadue anni dopo il suo sacrificio, l’esempio di Libero Grassi continua ad essere un punto di riferimento per tutti noi nella battaglia quotidiana sul territorio, a fianco degli imprenditori e di tutte le vittime di racket ed usura, facendo squadra con lo Stato per vincere definitivamente la sfida per il trionfo della libertà e dell’onestà!

Pozzallo, estorsore arrestato grazie alle denunce della vittima

Il Coordinamento regionale di “Sos Impresa – Rete per la legalità” con la neonata associazione di Ragusa, esprime plauso e ringraziamento alla Polizia di Stato, in particolare alla Squadra Mobile di Ragusa, per l’operazione che ha condotto all’arresto in flagranza di reato di un 33enne di Pozzallo, ritenuto responsabile di continue estorsioni ai danni di un commerciante del luogo.

L’arresto dell’uomo, cui si è giunti grazie alla tempestiva azione condotta in sinergia tra le forze di Polizia e la Procura della Repubblica di Ragusa, è stato reso possibile dalla decisiva collaborazione della vittima dell’estorsione che ha trovato la forza di ribellarsi e denunciare tutto.

“Lo Stato c’è e nel momento in cui si riesce a fare squadra arrivano risultati non indifferenti”, commenta Eugenio Di Francesco, vicepresidente regionale Sos Impresa – Rete per la legalità Sicilia e presidente dall’Associazione antiracket di Ragusa. 

“L’operazione svolta con la guida del Questore, Dott. Vincenzo Trombadore, è un importante segnale di riscatto, coraggio e libertà, una pagina nuova per l’intero territorio ragusano. C’è bisogno di maggiore fiducia verso le forze dell’ordine, bisogna riscoprire il senso civico della denuncia, un nostro diritto ma anche dovere, oltreché un atto di convenienza per tutti gli imprenditori. 

Grazie all’ausilio della Prefettura di Ragusa, con S.E. il Prefetto Ranieri, che ha voluto con grande impegno la nascita dell’associazione come presidio di legalità, dando gli strumenti a tutti gli imprenditori vittime di estorsione, usura e condizionamento ambientale, per non rimanere soli ed essere aiutati dallo Stato. Solo così, facendo squadra, possiamo liberarci veramente dal cancro della criminalità che perseguitano la dignità e la libertà delle persone e la nostra associazione antiracket è lì proprio per questo”. 

Comando Legione Carabinieri Sicilia, incontro col Gen. Castello ed i Comandanti Provinciali. Scandurra: “Nostri sforzi vani senza il supporto dell’Arma”

Presso la Caserma “Carlo Alberto dalla Chiesa” di Palermo, sede della Legione Carabinieri “Sicilia”, è giunta in visita una delegazione dell’Associazione “S.O.S. Impresa – Rete per la Legalità”, rappresentata dal Vice Presidente vicario nazionale, Dott. Giuseppe Scandurra.

La delegazione è stata accolta dal Generale di Divisione Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri e dai Comandanti Provinciali, nonché da una rappresentanza di carabinieri in servizio e in congedo.

Il Comandante della Legione, nel suo indirizzo di saluto, ha evidenziato la particolare valenza delle attività sinora svolte dall’associazione anti-racket, impegnata nell’Isola in un’opera di prevenzione e contrasto delle estorsioni e dell’usura, che ha permesso di incentivare l’emersione di tali reati e di diffondere la conoscenza delle misure di sostegno esistenti. Nella circostanza, è stato sottolineato come la rete capillare delle Stazionidell’Arma, in Sicilia, costituisca un punto imprescindibile di riferimento, a cui le vittime del racket possono e devono affidarsi, potendo accedere, a seguito di denuncia, ai fondi di solidarietà messi a disposizione dallo Stato.

Nel corso dell’incontro, alcuni degli associati hanno portato la loro testimonianza di forte impegno contro il fenomeno delle estorsioni. Si tratta di Michelangelo Mammana, imprenditore edile di Castel di Lucio (Me) vittima di estorsione, Rita Spartà di Randazzo (Ct), che ha subìto l’uccisione del padre e dei fratelli per opera della criminalità, ed Eugenio Di Francesco, imprenditore di Riesi (Cl), che dopo l’uccisione del fratello da parte del padre si è impegnato in prima persona nella lotta al racket e all’usura.

 “Questo incontro era per noi particolarmente sentito per ribadire il nostro grazie al Comandante della Legione Carabinieri di Sicilia, Generale Castello, ai Comandanti Provinciali e tramite essi a tutti i Carabinieri di ogni singola Compagnia e Stazione per il prezioso contributo alla lotta al racket e all’usura”, commenta Giuseppe Scandurra, Vice Presidente vicario nazionale di Sos Impresa – Rete Per la legalità. 

I nostri sforzi sarebbero infatti del tutto vani senza il prezioso supporto della Benemerita Arma dei Carabinieri, la quale ha sempre supportato la nostra azione in tutte le fasi della gestione delle vittime, persone come quelle che hanno portato la loro testimonianza odierna o come l’imprenditore di Belpasso Giuseppe Condorelli, che hanno fatto della legalità uno stile di vita e che hanno trovato la forza di denunciare con il sostegno della nostra associazione e grazie alla presenza rassicurante dei Carabinieri sul territorio”.

Dopo i saluti istituzionali presso la Chiesa di San Giacomo dei Militari, la visita è proseguita nella “Sala della Memoria”, che raccoglie le testimonianze storiche dell’Arma in Sicilia, con numerosi cimeli, documenti, foto ed uniformi, molte relative al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che è stato Comandante della Legione di Palermo, dal 1966 al 1973.

A seguire, i visitatori si sono recati all’interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena, risalente al 1182, in stile arabo-normanno, ammirando le bellezze architettoniche dell’antico luogo di culto.

L’incontro si è concluso con il plauso della delegazione in visita, che ha manifestato gratitudine per la collaborazione offerta e per il proficuo lavoro svolto dai Carabinieri dell’Isola, in favore dei cittadini, delle comunità e degli operatori economici.

Fiducia nelle Giustizia sempre e plauso per l’assoluzione per non aver commesso il fatto del Colonnello Stingo e del Capitano Petrocchi

Sono stati presenti e accanto ai due eccellenti ufficiali, il vice presidente nazionale Giuseppe Scandurra e il vice Regionale Eugenio Di Francesco dell’associazione Antiracket e Usura di SoS Impresa – Rete per la legalità Sicilia, per la sentenza che ha visto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” dei due ufficiali, il Colonnello Vittorio Stingo e del Capitano Augusto Petrocchi.

“La presenza di oggi, dice Scandurra, è motivo di vicinanza e sostegno all’arma dei Carabinieri, che sono stati due punti cardini della provincia di Agrigento, per una svolta Antiracket e usura. In un territorio  dove è difficile convincere gli imprenditori alla denuncia. Abbiamo voluto condividere con il colonnello Stingo e il capitano Petrocchi questo momento di gioia nella certezza della loro integrità umana e professionale”

“Quella di oggi è la dimostrazione che occorre avere fiducia nella Giustizia –  dice Di Francesco –  che risponde con diligenza e arbitrio. Due uomini che sono stati  in questi anni  accanto alla grande scommessa su questa provincia di Agrigento per l’associazionismo Antiracket e usura di Rete per la Legalità Sicilia. Condividiamo con loro e tutta l’arma dei Carabinieri questo momento, nella certezza della loro onestà  morale, umana e professionale dei due ufficiali”.

Lavori del parco eolico in territorio di Marsala. Onorato il patto antiracket sottoscritto all’avvio del cantiere

Sono giunti alle battute finali i lavori per la realizzazione di un parco eolico nel territorio di Marsala, eseguiti dall’impresa di Michelangelo Mammana e dei suoi due figli, Antonio e Giuseppe, con sede a Castel di Lucio.

Un appalto di particolare importanza per l’intero territorio per sin dal suo avvio fu sottoscritto formalmente il “Patto Antiracket” tra l’imprenditore Michelangelo Mammana, da anni socio dell’associazione antiracket e antiusura “Sos Impresa – Rete per la Legalità” e le istituzioni e le Forze dell’ordine, con l’apposizione all’ingresso del cantiere del logo dell’associazione antiracket. 

Nei giorni scorsi l’incontro in cantiere con il Comandante della Compagnia Carabinieri di Marsala, Capitano Guido Romano Rosadoni, il Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Marsala, Tenente Lorenzo Longo, lo stesso imprenditore Michelangelo Mammana ed il Vice Presidente nazionale di “Sos impresa-rete per la legalità” Giuseppe Scandurra. Presenti anche i rappresentanti delle imprese “Engie” e “A2A”.

“È stato un momento particolarmente significativo che abbiamo voluto organizzare a testimonianza dell’assoluta regolarità e serenità con cui si sono sviluppate le attività di cantiere – commenta Giuseppe Scandurra – grazie alla condotta sempre limpida e puntuale dell’impresa e delle maestranze tutte ed alla vigilanza costante delle Forze dell’Ordine. Tutto ciò conferma che, anche in contesti storicamente connotati da forti criticità, è possibile portare avanti in maniera proficua l’attività d’impresa e raggiungere risultati importanti in termini di produttività e di sviluppo territoriale, grazie alla giusta sinergia tra imprenditori, i rappresentanti delle istituzioni e le associazioni che operano quotidianamente sul territorio, così come nello spirito del Patto Antiracket che, in questo caso, è stato pienamente onorato”. 

Armi ritrovate a Randazzo, Scandurra: “Ancora un’importante attività dei Carabinieri per liberare quelle zone dall’oppressione dei clan”

L’Associazione “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, rappresentata dal Vice Presidente Nazionale Giuseppe Scandurra con il Coordinamento regionale siciliano e le associazioni del territorio, esprimono profonda gratitudine per l’ennesima importante attività investigativa posta in essere dai Carabinieri e dalla Procura di Catania che ha portato al rinvenimento di alcune armi, in particolare due fucili con matricola abrasa, occultati in un terreno di Randazzo ritenuto nella disponibilità del gruppo mafioso dei Sangani, appartenente al clan Laudani. 

Si tratta di un’area, in cui l’attenzione sempre alta della Magistratura e la presenza costante delle Forze dell’Ordine è fondamentale per ribadire la vicinanza dello Stato ad una comunità che purtroppo negli anni hanno dovuto subire il trauma di gravissimi fatti delittuosi come quelli del 1993 con gli omicidi di Randazzo. 

“Sos Impresa – Rete per la Legalità” con le proprie associazioni sul territorio continuerà dunque ad essere a fianco del tessuto imprenditoriale locale che, con grandi sacrifici ed il coraggio della denuncia, come dimostra la recente operazione “Terra Bruciata”, sta cercando di affrancarsi definitivamente dall’oppressione della criminalità. 

Arresto di Messina Denaro, spinta di fiducia per tutti quelli che si battono contro la criminalità

L’associazione nazionale SOS IMPRESA RETE PER LA LEGALITÀ APS esprime grande soddisfazione per l’arresto del ricercato numero uno della mafia, Matteo Messina Denaro avvenuto questa mattina da parte dei Carabinieri del ROS comandati dal generale Pasquale Angelosanto. L’operazione è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

“Ai vertici della Procura di Palermo e dei Carabinieri del ROS esprimiamo un grande ringraziamento per non aver mai cessato di dare la caccia alla primula rossa della mafia la cui latitanza è durata troppo tempo, ha dichiarato Luigi Cuomo presidente nazionale dell’associazione. Insieme a noi plaudono le tante vittime innocenti di questo sanguinario criminale avvolto da anni in una coltre di mistero e di invincibilità che oggi è stata abbattuta e vinta.”

Anche il vicepresidente vicario di SOS IMPRESA Rpl Pippo Scandurra ha espresso un forte plauso al Generale dei carabinieri Rosario Castello comandante della legione Sicilia e alla Procura di Palermo per l’importantissima operazione condotta questa mattina: “Eravamo certi che l’Arma dei Carabinieri coordinati e diretti dalla Procura di Palermo sarebbe arrivata a mettere fine alla lunga latitanza dell’ultra ricercato capo della mafia siciliana. L’impegno delle istituzioni nella lotta alle mafie e i successi come quelli di questa mattina rincuorano e rafforzano la fiducia di quanti quotidianamente si battono contro il racket e l’usura denunciando i loro aguzzini.”

Operazione “Sabbie Mobili”, Scandurra: “Ennesimo colpo dello Stato al racket. Invito alle vittime a denunciare”

“Agli inquirenti della Procura Distrettuale Antimafia di Catania ed alla Polizia di Stato va il nostro ringraziamento per l’ennesimo blitz che ha consentito di liberare decine di commercianti ed imprenditori dall’asfissiante zavorra dei taglieggiatori che per anni hanno imposto il pizzo”. 

Lo afferma Giuseppe Scandurra, Vice Presidente Nazionale di Sos Impresa – Rete per la Legalità, commentando l’operazione “Sabbie Mobili” condotta all’alba di oggi della Polizia di Stato di Catania che ha permesso di sgominare il clan di Lineri, appartenente all’associazione mafiosa dei Santapaola-Ercolano, dedito alle richieste estorsive ai danni di imprenditori e commercianti nell’area del capoluogo etneo.

“Un’inchiesta che ancora una volta vede al centro le denunce degli imprenditori vessati, ai quali Sos Impresa – Rete per la Legalità, assieme all’associazione di Catania presieduta da Rosario Colombrita, manifesta tutta la propria vicinanza e la disponibilità ad accompagnarli nel loro percorso. In tal senso non possiamo che condividere la forte presa di posizione espressa quest’oggi dal Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Prefetto Francesco Messina, che ha riferito della diffidenza ancora esistente da parte di molte parti offese a sporgere denuncia. Il nostro movimento sottolinea dunque ancora una volta l’invito a tutte le vittime di racket ed usura ad affidarsi allo Stato, nella certezza che non rimarranno mai da sole e che solo facendo tutti la nostra parte fino in fondo la battaglia contro la criminalità potrà essere vinta”.