Anniversario Strage di Capaci: Giuseppe Foti, Sos Impresa – Rete per la Legalità, la lotta alla mafia si fa adottando comportamenti virtuosi

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Un’occasione per “non  dimenticare” che la lotta alla mafia si fa ogni giorno, non solo pubblicamente, ma anche adottando comportamenti virtuosi. La si fa avendo cura di chi ci sta accanto e sviluppando quell’empatia necessaria ad accorgersi di quello che non  va”.
Lo afferma Giuseppe Foti, coordinatore regionale di “SOS impresa – Rete per la Legalità”, invitando tutti a celebrare il prossimo 23 maggio ricordando che la criminalità mafiosa si insinua nella società quando viene meno quella comunione di intenti e valori che fa scudo contro il malaffare.
«La cura a cui mi riferisco – dice Foti – è quella che dovrebbero avere le istituzioni, le banche al primo posto, dalle quali, invece di un aiuto immediato, i cittadini stanno ricevendo montagne di carte da compilare sotto le quali le aziende stanno  soffocano , cadendo inevitabilmente, preda degli strozzini».
Vittime dell’usura, ma anche dell’indifferenza, che non guarda in faccia nessuno. Soprattutto in un momento difficile come quello che sta vivendo tutto il mondo.
«La nostra forza – aggiunge Foti – è esser ancora qui Fare Rete significa anche mettersi nei panni dell’altro, dopo 28 anni,  con l’energia giusta per combattere. e andare in aiuto di chi non ce la fa da solo. Solo così si può distruggere ogni tentativo di ingerenza nella parte sana della società che porta al controllo della vita degli altri».

Quattro anni dal fallito attentato mafioso a Giuseppe Antoci

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Quattro anni dal fallito attentato mafioso a Giuseppe Antoci.
SOS IMPRESA-RplL ricorda quel giorno, conferma la solidarietà a lui e alla sua scorta
e rilancia la battaglia antimafia ed anticorruzione.

Il 18 maggio 2016 la mafia tentò di uccidere l’allora presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Antoci riuscì a salvarsi solo grazie al valoroso ruolo svolto dalla sua scorta e all’auto blindata sulla quale viaggiava, essendo già da tempo nel mirino delle mafie. La colpa di Peppe Antoci, per la mafia, era quella di aver svolto il proprio dovere di presidente del Parco dei Nebrodi cercando efficacemente di mettere fuori mafiosi e corrotti dalla gestione dei fondi comunitari e dalla gestione oscura dei suoli di pertinenza del Parco. Nacque grazie a questo impegno il “Protocollo Antoci” che oggi è applicato in tutta Italia e che resta un esempio concreto di come si fa la lotta alla mafia e alla corruzione, senza chiacchiere e proclami, bensì con i fatti, fatti concreti ed efficaci, sebbene rischiosi. Questo Protocollo ha arrecato grandi danni alla mafia, e non solo alla mafia, e ancora oggi Peppe Antoci, insieme alla sua famiglia, restano nel mirino della “malacarne”. Anche chi non è mafioso ogni tanto cerca di colpire la straordinaria stagione di governo del Parco dei Nebrodi e il Protocollo che Antoci ideò.
“Oggi SOS IMPRESA Rete per la Legalità si onora di avere Peppe Antoci tra i suoi soci onorari, ha dichiarato Luigi Cuomo, presidente nazionale di SOS IMPRESA-RplL, perché la nostra associazione è sempre dalla parte giusta e con i giusti e Peppe Antoci è un uomo giusto, coraggioso e sta dalla parte giusta, non potremmo non condividere la strada che ci porterà, sicuramente, un giorno fuori dal potere criminale e mafioso che ancora oggi conta tantissimi affiliati, gregari ed estimatori, anche talvolta insospettabili.” Vogliamo ricordare questa data perché essa contiene e rappresenta una testimonianza di antimafia vera, concreta, bella e che funziona, ha dichiarato Pippo Scandurra, vicepresidente vicario della stessa associazione. Grazie alla sua scorta oggi possiamo parlare di Giuseppe Antoci insieme a lui in incontri, assemblee e iniziative a favore della lotta alla mafia, alla corruzione per la legalità e la libertà nostra e di tutto il Paese.
È certamente anche grazie al lavoro svolto da Antoci, ha continuato Scandurra, che la direzione distrettuale antimafia di Messina coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia nel gennaio scorso ha effettuato 94 arresti di mafiosi, insospettabili notabili e professionisti tutti insieme impegnati a mettere le mani sui fondi europei. Su questa strada anche il nostro impegno accanto alle vittime di queste attività estorsive a danni di agricoltori onesti continuerà ancora fino al definitivo smantellamento di queste consorterie di criminali e affaristi.
Grazie Beppe per quello che hai fatto e per quello che rappresenti oggi per moltissimi, in Sicilia ed in tutta Italia. Dopo questa difficile fase di crisi sanitaria, ha concluso Scandurra, saremo lieti ed onorati di riprendere con te le attività di sensibilizzazione responsabilizzazione di giovani ed associazioni affinché il tempo della vittoria contro la mafia non sia ancora troppo lontano.
18 maggio 2020
info@sosimpresa.org

OSSERVATORIO MAFIE – Le mani dei clan sulle imprese e le iniziative di SOS IMPRESA: parla il Presidente Luigi Cuomo

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Un osservatorio sulle mafie per capire sempre di più e meglio sul contrasto alle attività estorsive e criminali e alle infiltrazioni dei clan nella nostra economia.

In collaborazione con Sos Impresa-Rete per la legalità parte questo appuntamento settimanale del venerdì che già lo scorso 11 maggio ha visto un’anteprima con l’iniziativa del pane solidale.

Ne parliamo con Luigi Cuomo, presidente nazionale Sos Impresa. Ascolta l’intervista cliccando qui.

Mafia all’Acquasanta: Sos Impresa / Rete per la legalità – Sicilia, la lotta alle mafie non si ferma neanche in tempo di Coronavirus. Complimenti a Magistratura e Guardia Finanza

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Palermo – “Sos Impresa / Rete per la Legalità Sicilia” plaude al blitz che ha consentito di sgretolare il potere mafioso dei fratelli Fontana. A metterlo a segno, arrestando tra Palermo e Milano 84 persone, sono stati i finanzieri del Nucleo speciale di Polizia valutaria, guidati dal colonnello Saverio Angiulli e coordinati dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise e Dario Scaletta.

«Un’operazione che mette fine al potere storico di una famiglia che ha regnato nel quartiere dell’Acquasanta – afferma Matteo Pezzino, presidente dell’associazione –, ridando a tutti noi il sorriso e la serenità in un momento particolare della storia del nostro paese. Se la mafia pensa che quanto sta accadendo nel mondo possa distogliere l’attenzione della magistratura ha sbagliato i suo conti perché la lotta alle mafie non si ferma. Neanche quando la mobilità è impedita. Grazie alla Guardia di Finanza sempre all’erta, al fianco della parte sana della società».

«Facciamo appello a tutti i palermitani –  aggiunge Fausto Amato, vice presidente nazionale di “Sos Impresa” – affinchè diano il loro contributo fattivo a contrastare la presenza mafiosa, collaborando con gli organi dello Stato. “Sos Impresa” sarà al fianco di tutti coloro i quali vorranno farlo».

Cassa integrazione, Foti (Rete per la Legalità Sicilia): “Paradossale il bonus da 10 euro a pratica per gli impiegati regionali”

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Il coordinatore regionale Giuseppe Foti, unitamente ai responsabili provinciali di Rete per la Legalità, dopo avere appreso da fonti giornalistiche, che il ritardo del mancato pagamento della Cassa Integrazione di 130.000 siciliani è dovuto a un vero e proprio mercato: gli impiegati della Regione Siciliana, sostenuti dai Sindacati, per inviare la necessaria documentazione all’INPS, pretendono, un bonus di €10 a pratica.

Il disagio sociale ed economico di questo periodo e il sistema bancario, stanno soffocando le imprese, alimentando sempre più il fenomeno dell’usura. Molte famiglie sono ai limiti della miseria: si vedono file lunghissime di persone, davanti ai COMPRO ORO, BANCO dei PEGNI; gli imprenditori, con le proprie attività, ancora chiuse, si stanno indebitando sempre più, per anticipare ai propri dipendenti la cassa integrazione, per pagare bollette, affitti…

E’ inammissibile che, in questa tragica situazione sociale che sta attraversando il nostro Paese, gli impiegati regionali pretendono un Bonus! Non so chi sia il responsabile di questa “idea”…, in altre regioni italiane, i soldi ai lavoratori sono già arrivati, mentre per noi siciliani rimane solo la solita burocrazia, e la speculazione sociale!

OSSERVATORIO NAZIONALE ANTIRACKET E ANTIUSURA di SOS IMPRESA-Rete per la Legalità

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La pesante crisi sanitaria, economica e sociale prodotta dal contagio da coronavirus sta producendo nel nostro Paese un’altra emergenza altrettanto pericolosa per il futuro dei cittadini, del sistema economico e per le libertà democratiche. Questa emergenza è quella prodotta dalle mafie.
Le mafie, a vari livelli, e nelle loro diverse specificità ed interessi, stanno lavorando ovunque nel tentativo di utilizzare anche questa emergenza per aumentare il proprio potere, economico e politico, a danno di tutti.
Queste preoccupazioni sono state al centro di un documento già pubblicato lo scorso 30 marzo, frutto della riflessione delle associazioni antiracket e antiusura aderenti a SOS IMPRESA-Rete per la Legalità. Un allarme che è stato oggetto di prese di posizioni delle più alte cariche dello Stato: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da Papa Francesco al ministro dell’Interno Lamorgese, dal capo della Polizia al procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, oltre che da un ampio numero di magistrati. Finanche dalla Banca d’Italia ha richiamato il mondo bancario a comportamenti virtuosi e responsabili nei confronti delle imprese e delle famiglie in linea con le indicazioni del Governo e dell’interesse generale del Paese prima di tutto.
Papa Francesco, dall’alto del suo magistero, ha richiamato i rischi inerenti alla diffusione di povertà e dell’usura.
SOS Impresa-Rete per la Legalità ritiene che la presenza forte e diffusa delle organizzazioni mafiose in questo momento nel nostro Paese sia ancora più pericolosa e potenzialmente lesiva anche della stessa tenuta democratica nazionale. Rileviamo elementi di una attività di fomentazione e organizzazione del disagio sociale popolare in
aree e settori fortemente a rischio, soprattutto nelle periferie dei grandi centri urbani.2.Locandina

Soffiano sulla tensione sociale in attesa di utilizzarla insieme a frange di estremismo populista e della destra estrema eversiva.
Sulla base di queste riflessioni e per dare un contributo fattivo a partire delle specificità del nostro intervento, contrastare il racket e l’usura, abbiamo deciso di costituire un Osservatorio nazionale antiracket e antiusura con lo scopo di promuovere e sostenere la raccolta di segnalazioni ed informazioni utili sulle attività mafiose in corso in tutto il Paese e segnalarle alle autorità competenti attraverso canali discreti e riservati.
Ci poniamo l’obiettivo di contribuire a delineare mappe territoriali delle criticità criminali, di monitorare i comparti economici più a rischio, mettere a disposizione delle
forze dell’ordine e della magistratura testimonianze sul modus operandi della criminalità organizzata sui territori, offrire conoscenze esaustive sul welfare criminale utilizzando a pieno la rete nazionale delle nostre associazioni, gli imprenditori in prima fila e quelli che assistiamo, i commercianti, gli artigiani che vivono e lavorano sulla strada, nei quartieri, nelle città.
Noi riteniamo che sia indispensabile, e dovere di tutti, aiutare le imprese sane e le famiglie italiane a non finire inesorabilmente nella rete della criminalità, che è già pronta ad investire.
L’enorme disponibilità finanziarie e la velocità decisionale di cui dispongono le consorterie mafiose in tutta Italia rischiano di arrivare prima dello Stato e rendere, oltre
che tardivo ed inutile, addirittura dannoso un successivo intervento pubblico a sostegno
di queste imprese che nel frattempo rischiano di essere diventate imprese a capitale mafioso o pesantemente infiltrate dalle organizzazioni criminali.
Per queste ragioni pensiamo che anche il mondo delle banche non possa sottrarsi al suo ruolo di protagonista in questa battaglia per contrastare il rischio mafioso. È successo troppo spesso, in passato, che i comportamenti e le scelte che alcune, anche importanti, componenti del sistema bancario, hanno eluso provvedimenti importanti a favore dei denuncianti e delle vittime dell’estorsione e dell’usura, pensiamo all’Accordo Quadro del 2007 e, troppo spesso, hanno assunto atteggiamenti compiacenti a favore dei poteri forti e di interessi grigi piuttosto che per gli interessi dei propri risparmiatori e del Paese. Non possiamo non rilevare come talune rigidità del sistema bancario e alcuni comportamenti troppo discrezionali favoriscano il dilagare del fenomeno usuraio in tutta Italia.
Anche su questo fronte intendiamo raccogliere segnalazioni e denunce di eventuali atteggiamenti di indisponibilità e/o discriminazione da parte di istituti o agenzie bancarie che gireremo direttamente agli organismi di vigilanza bancaria preposta al controllo della regolarità del sistema.

Rifuggendo da ogni atteggiamento autoreferenziale siamo impegnati anche nel fare rete con il vasto e vario mondo delle associazioni antimafia nel tentativo di dare vita ad una iniziativa unitaria che contribuisca a rendere più forte ed efficace lo sforzo che ognuno sta mettendo in campo nel comune obiettivo di difendere decenni di impegno e conquiste antimafia e per impedire che si torni indietro o che le stesse mafie si rafforzino sfruttando la crisi sanitaria, economica e sociale che il nostro Paese sta attraversando.
Tra le diverse iniziative la nostra organizzazione accompagnerà l’attività dell’Osservatorio con una massiccia campagna di sensibilizzazione su social nazionali
dal titolo “Tutti uniti contro il virus della mafia”.
Abbiamo, pertanto, messo a disposizione di questa iniziativa il nostro numero verde 800 900 767 e la nostra mail istituzionale info@sosimpresa.org per raccogliere qualsiasi segnalazione, anche anonima per tradurla in denuncia concreta nelle sedi opportune e preposte.

21 APRILE 2020

Mafia dei Nebrodi: Antoci, riconoscimento ad agenti della scorta. Vittoria dello Stato!

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Dopo l’operazione del 15 gennaio scorso contro la mafia dei Nebrodi, il riconoscimento tributato agli uomini che coraggiosamente mi hanno salvato la vita e’ una nuova vittoria dello Stato“. Cosi’ Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, commenta la promozione dei poliziotti che nella notte tra il 17 ed il 18 maggio 2016 sventarono un attentato mafioso messo in atto ai suoi danni. “Sono felicissimo – dice all’AGI – e ringrazio il prefetto Gabrielli e tutta la Polizia per essermi stati sempre vicini in questi anni. Purtroppo – aggiunge – uno degli agenti a cui devo la vita non c’e’ piu’ ed e’ a lui che rivolgo il mio pensiero, sicuro che ovunque sia stara’ sorridendo“.

Il riferimento è a Tiziano Granata, scomparso il 28 febbraio 2018, che nella notte dell’attentato guidava l’autovettura con a bordo il dirigente del commissariato di Sant’Agata di Militello e che intervenne a supporto della scorta. “Quella di oggi – aggiunge Antoci – è una giornata che da’ una carezza al cuore. Il miglior modo di festeggiare e’ pensare a chi non c’è piu’ e a tutti gli uomini che hanno prestato servizio di scorta che, morti coraggiosamente nell’adempimento del loro dovere, hanno avuto un riconoscimento postumo. La promozione di persone tanto coraggioso e’ una vittoria delle istituzioni“. (AGI)

SOS IMPRESA – RETE PER LA LEGALITÀ plaude alla straordinaria operazione della Procura antimafia di Messina

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SOS IMPRESA – RETE PER LA LEGALITÀ plaude con forza la straordinaria ed illuminante operazione della Procura antimafia di Messina che ha svelato il complesso e profondo intreccio di interessi mafiosi e corruttivi, già contrastati dall’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci.

“La magistratura inquirente diretta dal Dottor Maurizio De Lucia, gli uomini del Ross e tutti gli uomini delle forze dell’ordine impegnati in questa operazione, meritano il riconoscimento e il sostegno di tutti i siciliani nonché dell’intero Paese” ha dichiarato Luigi Cuomo, presidente nazionale di SOS IMPRESA. “Operazioni come queste” continua Cuomo “incoraggiano persone oneste e liberano territori bellissimi dal controllo mafioso e del malaffare.”

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“E’ con immensa gratitudine che rivolgo il mio personale grazie alla magistratura che ha anche confermato quanto siano state giuste le intuizioni dell’ex presidente Antoci” ha dichiarato Giuseppe Scandurra, vicepresidente nazionale di SOS IMPRESA “e quanto lo stesso Antoci sia stato effettivamente esposto alla violenza criminale mafiosa che ha tentato in tutti modi di difendere il proprio sistema di interessi illeciti e parassitari nel Parco dei Nebrodi”

Roma, conclusa l’Assemblea Nazionale di SOS impresa Rete per la Legalità

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A Roma, si è conclusa l’Assemblea Nazionale di SOS impresa Rete per la Legalità, l’organizzazione di associazioni e fondazioni più rappresentative in Italia, una struttura che ha le sue sedi in tutte le regioni del nostro Paese. All’incontro ha partecipato il Commissario Nazionale antiracket Prefetto Anna Maria Porzio. Gli interventi si sono focalizzati sul significato e sull’evoluzione del movimento antiracket, antiusura e anticorruzione. L’assemblea è stata caratterizzata da una forte presenza di presidenti di associazioni, testimoni di giustizia e molti imprenditori. All’unanimità è stato riconfermato Presidente Nazionale Luigi Cuomo. Eletto Vice Presidente Nazionale vicario Giuseppe Scandurra. La sua nomina è stata accolta con grande entusiasmo da tutti, grazie alla sua esperienza ventennale in cui ha ricoperto alti incarichi istituzionali e associazionistici. Continua, con sinergia e forza, la lotta al racket in Sicilia, dove si contano più di 16 Associazioni; con entusiasmo entrano nel Direttivo Nazionale: Giuseppe Foti, Presidente regionale Sicilia, Mauro Magnano, Fausto Maria Amato, Giovanni Calabrò e Valentina Foti.

SOS impresa Rete per la legalità si è sempre contraddistinta per il suo operato e per la collaborazione con Libera e Avviso pubblico. “Ora siamo insieme, uomini e donne che hanno dato un grande contributo nel nostro paese per la legalità. Tanti testimoni di giustizia, familiari di vittime di mafia, tante associazioni che nel nome della rete per la legalità rappresenteranno una grande svolta nella nostra società” queste le parole del Presidente Scandurra a conclusione dell’Assemblea.  Nella stessa Assemblea sono stati proposti soci onorari Giuseppe Antoci e Paolo Borrometi. A breve, in Sicilia, in una manifestazione pubblica, si ufficializzerà la nomina dei due riconosciuti simboli antimafia.

Cerimonia organizzata dall’A.C.I.S. in occasione del 27° anniversario della Strage di Capaci e via D’Amelio

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Anche quest’anno l’ACIS, associazione commercianti ed imprenditori santagatesi, e l’Amministrazione Comunale di Sant’Agata Militello hanno voluto rendere omaggio al monumento che ricorda le vittime delle Stragi di Capaci e via D’Amelio, nel giorno del 27esimo anniversario dell’attentato nel quale persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Guardia Costiera, una delegazione degli studenti dell’Itis “Evangelista Torricelli” di Sant’Agata Militello e i membri del direttivo dell’Acis.

Dopo l’intervento di saluto da parte del presidente Acis Giuseppe Foti hanno preso la parola il sindaco Bruno Mancuso, che ha sottolineato la valenza formativa di questi momenti per il messaggio che si intende trasmettere ai giovani ed auspicando in tal senso una partecipazione ancor più massiccia nei prossimi anni, ed il presidente del consiglio comunale Andrea Barone con al fianco anche l’assessore alla pubblica istruzione Ilaria Pulejo. L’amministrazione comunale ha quindi deposto una corona di fiori in memoria delle vittime delle stragi.