Castel di Lucio, convegno sui trent’anni dalle stragi di mafia. Ribadita l’importanza della denuncia e del sostegno alle vittime.

Si è svolto questa mattina nell’aula consiliare “Paolo Borsellino” di Castel di Lucio, un importante incontro organizzato dalla locale amministrazione comunale, con in testa il sindaco Giuseppe Nobile ed il presidente del consiglio comunale Soccorso Stimolo dal titolo “A trent’anni dalle stragi di Mafia”.

A parteciparvi autorevoli ed illustri relatori tra i quali il Dott. Mario Samperi, Presidente del Tribunale di Patti, il Dott. Angelo Cavallo, Procuratore capo della Repubblica di Patti, alcuni sindaci dei comuni dell’hinterland, i rappresentanti delle forze dell’ordine cheoperano sul territorio e numerosi esponenti della società civile. 

Un momento molto intenso di confronto sui temi della giustizia e della legalità, nel ricordodel sacrificio di grandi Uomini quali Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti coloro che hanno pagato con la loro vita il prezzo della lotta quotidiana alla criminalità.

Nel corso del suo intervento, Giuseppe Scandurra, Vice Presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la Legalità, ha quindi ribadito l’importanza della denuncia e del sostegno alle vittime da parte delle comunità in cui vivono ed agiscono. 

“CI troviamo in una comunità che vanta al proprio interno l’esempio di un imprenditore coraggioso come Michelangelo Mammana il quale, grazie alla sua denuncia, ha permesso la risposta forte e tempestiva da parte dello Stato – ha detto Giuseppe Scandurra – scaturita nell’operazione Alastra sfociata nel processo con condanne importanti per esponenti storici delle cosche mafiose. Rete per la Legalità Sicilia ha accompagnatoMichelangelo Mammana sin dal principio del suo difficile percorso e continua a farlo ancora adesso, ecco perché per noi era molto significativo essere qua oggi, insieme ai tanti illustri ospiti presenti, per sottolineare l’importanza della denuncia da parte delle vittime e la necessità che non vengano mai lasciate sole dalla comunità. Se ognuno di noi nel proprio quotidiano svolge il proprio compito con diligenza, impegno e costanza nel rispetto della legalità – conclude Scandurra – allora possiamo ragionevolmente credere che lo Stato possa diventare sempre più forte per vincere la propria battaglia contro la mafia ed ogni altra forma di criminalità”.

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