Operazione antimafia Nebrodi, affermazione dei valori di legalità e giustizia. Denunce degli imprenditori ancora una volta fondamentali

«La nuova operazione antimafia condotta in provincia di Messina ed in particolare sui Nebrodi dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, ai quali esprimiamo indistintamente il nostro plauso e ringraziamento, rappresenta ancora una volta un forte ed importante segnale di presenza dello Stato sul territorio», dichiara Giuseppe Scandurra, Vice Presidente Nazionale Sos Impresa – Rete per la Legalità.

«Non si tratta soltanto dell’ennesimo duro colpo inferto criminalità organizzata ma soprattutto di un’ulteriore affermazione dei valori di legalità e giustizia a garanzia della popolazione onesta del territorio nebroideo, che si contraddistingue per laboriosità, dedizione e professionalità nei vari contesti lavorativi ed imprenditoriali, e che non è più disposta a veder infangata la propria storia da quella frangia che pensa di prevaricarne diritti e libertà.

Siamo particolarmente grati agli inquirenti che, nell’illustrare davanti agli organi di informazione i particolari dell’operazione brillantemente condotta, non hanno mancato di sottolineare la fondamentale importanza della denuncia da parte di decine di imprenditori che, in questa come in altre occasioni, hanno dimostrato coraggio affidandosi alle forze di polizia, denunciando soprusi e intimidazioni patite per lungo tempo, contribuendo così in maniera determinante a porre un freno al sistema criminale. Altresì prezioso dunque l’invito ribadito a tutti di denunciare le dinamiche illegali di cui eventualmente abbiano conoscenza.

Sos Impresa – Rete per la legalità, con i coordinamenti nazionale e regionale ed attraverso le associazioni attive sul territorio, proseguirà quindi senza sosta nella propria attività di sensibilizzazione alla denuncia e di convincimento che soltanto scegliendo di fare squadra insieme alle Istituzioni dello Stato si possono raggiungere risultati sempre più straordinari nell’affermazione della dignità e della libertà delle persone».

Comando Legione Carabinieri Sicilia, incontro col Gen. Castello ed i Comandanti Provinciali. Scandurra: “Nostri sforzi vani senza il supporto dell’Arma”

Presso la Caserma “Carlo Alberto dalla Chiesa” di Palermo, sede della Legione Carabinieri “Sicilia”, è giunta in visita una delegazione dell’Associazione “S.O.S. Impresa – Rete per la Legalità”, rappresentata dal Vice Presidente vicario nazionale, Dott. Giuseppe Scandurra.

La delegazione è stata accolta dal Generale di Divisione Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri e dai Comandanti Provinciali, nonché da una rappresentanza di carabinieri in servizio e in congedo.

Il Comandante della Legione, nel suo indirizzo di saluto, ha evidenziato la particolare valenza delle attività sinora svolte dall’associazione anti-racket, impegnata nell’Isola in un’opera di prevenzione e contrasto delle estorsioni e dell’usura, che ha permesso di incentivare l’emersione di tali reati e di diffondere la conoscenza delle misure di sostegno esistenti. Nella circostanza, è stato sottolineato come la rete capillare delle Stazionidell’Arma, in Sicilia, costituisca un punto imprescindibile di riferimento, a cui le vittime del racket possono e devono affidarsi, potendo accedere, a seguito di denuncia, ai fondi di solidarietà messi a disposizione dallo Stato.

Nel corso dell’incontro, alcuni degli associati hanno portato la loro testimonianza di forte impegno contro il fenomeno delle estorsioni. Si tratta di Michelangelo Mammana, imprenditore edile di Castel di Lucio (Me) vittima di estorsione, Rita Spartà di Randazzo (Ct), che ha subìto l’uccisione del padre e dei fratelli per opera della criminalità, ed Eugenio Di Francesco, imprenditore di Riesi (Cl), che dopo l’uccisione del fratello da parte del padre si è impegnato in prima persona nella lotta al racket e all’usura.

 “Questo incontro era per noi particolarmente sentito per ribadire il nostro grazie al Comandante della Legione Carabinieri di Sicilia, Generale Castello, ai Comandanti Provinciali e tramite essi a tutti i Carabinieri di ogni singola Compagnia e Stazione per il prezioso contributo alla lotta al racket e all’usura”, commenta Giuseppe Scandurra, Vice Presidente vicario nazionale di Sos Impresa – Rete Per la legalità. 

I nostri sforzi sarebbero infatti del tutto vani senza il prezioso supporto della Benemerita Arma dei Carabinieri, la quale ha sempre supportato la nostra azione in tutte le fasi della gestione delle vittime, persone come quelle che hanno portato la loro testimonianza odierna o come l’imprenditore di Belpasso Giuseppe Condorelli, che hanno fatto della legalità uno stile di vita e che hanno trovato la forza di denunciare con il sostegno della nostra associazione e grazie alla presenza rassicurante dei Carabinieri sul territorio”.

Dopo i saluti istituzionali presso la Chiesa di San Giacomo dei Militari, la visita è proseguita nella “Sala della Memoria”, che raccoglie le testimonianze storiche dell’Arma in Sicilia, con numerosi cimeli, documenti, foto ed uniformi, molte relative al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che è stato Comandante della Legione di Palermo, dal 1966 al 1973.

A seguire, i visitatori si sono recati all’interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena, risalente al 1182, in stile arabo-normanno, ammirando le bellezze architettoniche dell’antico luogo di culto.

L’incontro si è concluso con il plauso della delegazione in visita, che ha manifestato gratitudine per la collaborazione offerta e per il proficuo lavoro svolto dai Carabinieri dell’Isola, in favore dei cittadini, delle comunità e degli operatori economici.

Fiducia nelle Giustizia sempre e plauso per l’assoluzione per non aver commesso il fatto del Colonnello Stingo e del Capitano Petrocchi

Sono stati presenti e accanto ai due eccellenti ufficiali, il vice presidente nazionale Giuseppe Scandurra e il vice Regionale Eugenio Di Francesco dell’associazione Antiracket e Usura di SoS Impresa – Rete per la legalità Sicilia, per la sentenza che ha visto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” dei due ufficiali, il Colonnello Vittorio Stingo e del Capitano Augusto Petrocchi.

“La presenza di oggi, dice Scandurra, è motivo di vicinanza e sostegno all’arma dei Carabinieri, che sono stati due punti cardini della provincia di Agrigento, per una svolta Antiracket e usura. In un territorio  dove è difficile convincere gli imprenditori alla denuncia. Abbiamo voluto condividere con il colonnello Stingo e il capitano Petrocchi questo momento di gioia nella certezza della loro integrità umana e professionale”

“Quella di oggi è la dimostrazione che occorre avere fiducia nella Giustizia –  dice Di Francesco –  che risponde con diligenza e arbitrio. Due uomini che sono stati  in questi anni  accanto alla grande scommessa su questa provincia di Agrigento per l’associazionismo Antiracket e usura di Rete per la Legalità Sicilia. Condividiamo con loro e tutta l’arma dei Carabinieri questo momento, nella certezza della loro onestà  morale, umana e professionale dei due ufficiali”.

Lavori del parco eolico in territorio di Marsala. Onorato il patto antiracket sottoscritto all’avvio del cantiere

Sono giunti alle battute finali i lavori per la realizzazione di un parco eolico nel territorio di Marsala, eseguiti dall’impresa di Michelangelo Mammana e dei suoi due figli, Antonio e Giuseppe, con sede a Castel di Lucio.

Un appalto di particolare importanza per l’intero territorio per sin dal suo avvio fu sottoscritto formalmente il “Patto Antiracket” tra l’imprenditore Michelangelo Mammana, da anni socio dell’associazione antiracket e antiusura “Sos Impresa – Rete per la Legalità” e le istituzioni e le Forze dell’ordine, con l’apposizione all’ingresso del cantiere del logo dell’associazione antiracket. 

Nei giorni scorsi l’incontro in cantiere con il Comandante della Compagnia Carabinieri di Marsala, Capitano Guido Romano Rosadoni, il Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Marsala, Tenente Lorenzo Longo, lo stesso imprenditore Michelangelo Mammana ed il Vice Presidente nazionale di “Sos impresa-rete per la legalità” Giuseppe Scandurra. Presenti anche i rappresentanti delle imprese “Engie” e “A2A”.

“È stato un momento particolarmente significativo che abbiamo voluto organizzare a testimonianza dell’assoluta regolarità e serenità con cui si sono sviluppate le attività di cantiere – commenta Giuseppe Scandurra – grazie alla condotta sempre limpida e puntuale dell’impresa e delle maestranze tutte ed alla vigilanza costante delle Forze dell’Ordine. Tutto ciò conferma che, anche in contesti storicamente connotati da forti criticità, è possibile portare avanti in maniera proficua l’attività d’impresa e raggiungere risultati importanti in termini di produttività e di sviluppo territoriale, grazie alla giusta sinergia tra imprenditori, i rappresentanti delle istituzioni e le associazioni che operano quotidianamente sul territorio, così come nello spirito del Patto Antiracket che, in questo caso, è stato pienamente onorato”. 

Armi ritrovate a Randazzo, Scandurra: “Ancora un’importante attività dei Carabinieri per liberare quelle zone dall’oppressione dei clan”

L’Associazione “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, rappresentata dal Vice Presidente Nazionale Giuseppe Scandurra con il Coordinamento regionale siciliano e le associazioni del territorio, esprimono profonda gratitudine per l’ennesima importante attività investigativa posta in essere dai Carabinieri e dalla Procura di Catania che ha portato al rinvenimento di alcune armi, in particolare due fucili con matricola abrasa, occultati in un terreno di Randazzo ritenuto nella disponibilità del gruppo mafioso dei Sangani, appartenente al clan Laudani. 

Si tratta di un’area, in cui l’attenzione sempre alta della Magistratura e la presenza costante delle Forze dell’Ordine è fondamentale per ribadire la vicinanza dello Stato ad una comunità che purtroppo negli anni hanno dovuto subire il trauma di gravissimi fatti delittuosi come quelli del 1993 con gli omicidi di Randazzo. 

“Sos Impresa – Rete per la Legalità” con le proprie associazioni sul territorio continuerà dunque ad essere a fianco del tessuto imprenditoriale locale che, con grandi sacrifici ed il coraggio della denuncia, come dimostra la recente operazione “Terra Bruciata”, sta cercando di affrancarsi definitivamente dall’oppressione della criminalità. 

Arresto di Messina Denaro, spinta di fiducia per tutti quelli che si battono contro la criminalità

L’associazione nazionale SOS IMPRESA RETE PER LA LEGALITÀ APS esprime grande soddisfazione per l’arresto del ricercato numero uno della mafia, Matteo Messina Denaro avvenuto questa mattina da parte dei Carabinieri del ROS comandati dal generale Pasquale Angelosanto. L’operazione è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

“Ai vertici della Procura di Palermo e dei Carabinieri del ROS esprimiamo un grande ringraziamento per non aver mai cessato di dare la caccia alla primula rossa della mafia la cui latitanza è durata troppo tempo, ha dichiarato Luigi Cuomo presidente nazionale dell’associazione. Insieme a noi plaudono le tante vittime innocenti di questo sanguinario criminale avvolto da anni in una coltre di mistero e di invincibilità che oggi è stata abbattuta e vinta.”

Anche il vicepresidente vicario di SOS IMPRESA Rpl Pippo Scandurra ha espresso un forte plauso al Generale dei carabinieri Rosario Castello comandante della legione Sicilia e alla Procura di Palermo per l’importantissima operazione condotta questa mattina: “Eravamo certi che l’Arma dei Carabinieri coordinati e diretti dalla Procura di Palermo sarebbe arrivata a mettere fine alla lunga latitanza dell’ultra ricercato capo della mafia siciliana. L’impegno delle istituzioni nella lotta alle mafie e i successi come quelli di questa mattina rincuorano e rafforzano la fiducia di quanti quotidianamente si battono contro il racket e l’usura denunciando i loro aguzzini.”

Operazione “Terra Bruciata”, Scandurra: “Una ventata di aria pulita, grazie a Carabinieri e Magistratura”

“Arriva una ventata di aria pulita in un territorio purtroppo a lungo condizionato dalla presenza della criminalità organizzata che ha impedito di respirare a numerosi imprenditori e famiglie oneste”. Lo afferma Giuseppe Scandurra, Vice Presidente Nazionale di Sos Impresa – Rete per la Legalità, commentando l’operazione “Terra Bruciata” che all’alba di oggi ha visto l’esecuzione da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania di misure cautelari nei confronti di oltre 30 indagati accusati tra l’altro di associazione di tipo mafioso, estorsione ed associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. 

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha consentito di disarticolare i componenti del gruppo mafioso dei Sangani, operante nella zona di Randazzo, inquadrato nel clan Laudani. 

“Si tratta di un pesantissimo colpo inferto dallo Stato nei confronti di chi per anni, come documentato dagli inquirenti, ha esercitato un asfissiante e capillare controllo del territorio ai danni di attività economiche della zona – aggiunge Scandurra – i cui titolari venivano intimiditi con minacce e danneggiamenti per sottostare al pagamento del pizzo. 
Proprio a quegli imprenditori, come coordinamento nazionale e regionale di Sos Impresa – Rete per la Legalità e con le nostre associazioni antiracket operanti sul territorio, vogliamo ribadire la vicinanza della nostra associazione, pronta a sostenerli ed accompagnarli nel loro percorso, con la certezza che solo il coraggio della denuncia può contribuire a recuperare la libertà perduta. 

Un grazie infine va alla Magistratura ed Carabinieri che con questa operazione hanno ridato un po’ di serenità a comunità che purtroppo negli anni hanno dovuto subire anche il trauma di gravissimi fatti delittuosi come quelli del 1993 con gli omicidi a Randazzo”.

Visita del Gen. Rosario Castello comandante delle Legione Carabinieri Sicilia, all’azienda di Michelangelo Mammana

Questa mattina il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Gen. B. Rosario CASTELLO, ha visitato, accompagnato dal Comandante provinciale di Messina e dal C.te della Compagnia di Mistretta, la Stazione Carabinieri di Castel di Lucio presidio del Comando Provinciale Carabinieri di Messina al confine con la provincia di Palermo.

Nel corso della visita, il Generale ha espresso il suo vivo apprezzamento ai militari della Stazione Carabinieri di Castel di Lucio, che quotidianamente rappresentano le istituzioni in quel territorio, che si inserisce nel parco museale a cielo aperto della “fiumara d’arte”, sottolineando l’importante lavoro di prossimità, vicinanza e assistenza svolto dai militari a favore della popolazione locale. 

Nella circostanza, in ragione della particolare posizione geografica della caserma dell’Arma, unico presidio di polizia nell’entroterra montano nebroideo, il Comandante della Legione Sicilia ha ringraziato i Carabinieri per il loro quotidiano impegno e sacrificio e per porsi quali protagonisti nell’assicurare un solido ed efficiente baluardo di legalità verso le varie forme di criminalità comune ed organizzata storicamente presenti nell’area mistrettese.

Al termine della visita il Comandante della Legione Sicilia ha voluto incontrare l’imprenditore presso la sua azienda, Michelangelo Mammana, per testimoniare la vicinanza propria e di tutti i carabinieri della Sicilia ad un imprenditore che è stato vittima di estorsione di stampo mafioso. Nella circostanza, era presente anche il Vice Presidente della Rete per la Legalità – SOS Impresa, Giuseppe Scandurra il quale ha tenuto a ringraziare il Generale e tutti i Carabinieri della Sicilia per la loro costante opera di prevenzione e repressione del fenomeno delle estorsioni di stampo mafioso ai danni degli imprenditori siciliani.

Operazione antimafia Barcellona, Scandurra: “Ennesima dimostrazione della presenza forte dello Stato”.

“L’operazione condotta stamani, con l’esecuzione di 86 misure cautelari da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina che ha disarticolato l’operatività della famiglia mafiosa dei Barcellonesi  nel costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli che nella conduzione dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico, rappresenta l’ennesima dimostrazione della presenza forte dello Stato sul nostro territorio”, afferma il vice presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità Pippo Scandurra.  

“Proprio in quel comprensorio, l’attività costante del nostro movimento, con le associazioni locali di Rete per la Legalità Messina, presieduta da Giuseppe Ruggeri, Barcellona presieduta da Rosario Triolo, e Milazzo, presieduta da Francesco Arcadi, ha portato a significative collaborazioni di alcuni imprenditori con le forze dell’ordine e la magistratura.

Il nostro ringraziamento va oggi alla DDA di Messina, al Procuratore Maurizio De Lucia e ai suoi Sostituti, ai Carabinieri tutti del Comando Provinciale di Messina, per l’ennesimo duro colpo inferto alla criminalità organizzata, ad ulteriore garanzia e tutela della gente onesta nonché stimolo per tutti gli imprenditori a fidarsi dello Stato e denunciare ogni tipo di ingerenza da parte della malavita”. 

Arresti per estorsione a Montalbano Elicona, Scandurra: “Grazie a Carabinieri e Magistratura. Ancora una volta fondamentali le denunce delle vittime”.

“Gli arresti per estorsione eseguiti all’alba di oggi dai Carabinieri nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di aver posto in essere reiterate minacce di morte ed aggressioni in danno di alcuni proprietari di terreni di Montalbano Elicona, è un ennesimo importante segnale della presenza costante dello Stato sul territorio messinese e nebroideo”, commenta il vice presidente nazionale di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, Giuseppe Scandurra.

“Il nostro ringraziamento va alle Forze dell’Ordine, nello specifico ai Militari dell’Arma dei Carabinieri, ed agli organi giudiziari di Barcellona Pozzo di Gotto. Ancora una volta – conclude Scandurra – si ribadisce il valore fondamentale delle denunce delle vittime. Sos Impresa – Rete per la legalità, attraverso il proprio coordinamento regionale, sarà come sempre al fianco di queste vittime così come di tutti coloro i quali con la denuncia hanno contribuito nel passato e contribuiscono ogni giorno in maniera decisiva affinché si ponga fine a intimidazioni e vessazioni ai danni di persone e lavoratori onesti”.