Operazione antimafia Nebrodi, affermazione dei valori di legalità e giustizia. Denunce degli imprenditori ancora una volta fondamentali

«La nuova operazione antimafia condotta in provincia di Messina ed in particolare sui Nebrodi dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, ai quali esprimiamo indistintamente il nostro plauso e ringraziamento, rappresenta ancora una volta un forte ed importante segnale di presenza dello Stato sul territorio», dichiara Giuseppe Scandurra, Vice Presidente Nazionale Sos Impresa – Rete per la Legalità.

«Non si tratta soltanto dell’ennesimo duro colpo inferto criminalità organizzata ma soprattutto di un’ulteriore affermazione dei valori di legalità e giustizia a garanzia della popolazione onesta del territorio nebroideo, che si contraddistingue per laboriosità, dedizione e professionalità nei vari contesti lavorativi ed imprenditoriali, e che non è più disposta a veder infangata la propria storia da quella frangia che pensa di prevaricarne diritti e libertà.

Siamo particolarmente grati agli inquirenti che, nell’illustrare davanti agli organi di informazione i particolari dell’operazione brillantemente condotta, non hanno mancato di sottolineare la fondamentale importanza della denuncia da parte di decine di imprenditori che, in questa come in altre occasioni, hanno dimostrato coraggio affidandosi alle forze di polizia, denunciando soprusi e intimidazioni patite per lungo tempo, contribuendo così in maniera determinante a porre un freno al sistema criminale. Altresì prezioso dunque l’invito ribadito a tutti di denunciare le dinamiche illegali di cui eventualmente abbiano conoscenza.

Sos Impresa – Rete per la legalità, con i coordinamenti nazionale e regionale ed attraverso le associazioni attive sul territorio, proseguirà quindi senza sosta nella propria attività di sensibilizzazione alla denuncia e di convincimento che soltanto scegliendo di fare squadra insieme alle Istituzioni dello Stato si possono raggiungere risultati sempre più straordinari nell’affermazione della dignità e della libertà delle persone».

Libero Grassi, il ricordo di un UOMO LIBERO

Il 29 agosto 1991 la mafia uccideva a Palermo Libero Grassi, un imprenditore onesto e coraggioso ma soprattutto un Uomo Libero, capace di dire NO all’imposizione del pizzo, fino a pagare con la propria stessa vita la forza ed il coraggio di denunciare apertamente i suoi estorsori.

Oggi, trentadue anni dopo il suo sacrificio, l’esempio di Libero Grassi continua ad essere un punto di riferimento per tutti noi nella battaglia quotidiana sul territorio, a fianco degli imprenditori e di tutte le vittime di racket ed usura, facendo squadra con lo Stato per vincere definitivamente la sfida per il trionfo della libertà e dell’onestà!

Arresto di Messina Denaro, spinta di fiducia per tutti quelli che si battono contro la criminalità

L’associazione nazionale SOS IMPRESA RETE PER LA LEGALITÀ APS esprime grande soddisfazione per l’arresto del ricercato numero uno della mafia, Matteo Messina Denaro avvenuto questa mattina da parte dei Carabinieri del ROS comandati dal generale Pasquale Angelosanto. L’operazione è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

“Ai vertici della Procura di Palermo e dei Carabinieri del ROS esprimiamo un grande ringraziamento per non aver mai cessato di dare la caccia alla primula rossa della mafia la cui latitanza è durata troppo tempo, ha dichiarato Luigi Cuomo presidente nazionale dell’associazione. Insieme a noi plaudono le tante vittime innocenti di questo sanguinario criminale avvolto da anni in una coltre di mistero e di invincibilità che oggi è stata abbattuta e vinta.”

Anche il vicepresidente vicario di SOS IMPRESA Rpl Pippo Scandurra ha espresso un forte plauso al Generale dei carabinieri Rosario Castello comandante della legione Sicilia e alla Procura di Palermo per l’importantissima operazione condotta questa mattina: “Eravamo certi che l’Arma dei Carabinieri coordinati e diretti dalla Procura di Palermo sarebbe arrivata a mettere fine alla lunga latitanza dell’ultra ricercato capo della mafia siciliana. L’impegno delle istituzioni nella lotta alle mafie e i successi come quelli di questa mattina rincuorano e rafforzano la fiducia di quanti quotidianamente si battono contro il racket e l’usura denunciando i loro aguzzini.”

Operazione antimafia Barcellona, Scandurra: “Ennesima dimostrazione della presenza forte dello Stato”.

“L’operazione condotta stamani, con l’esecuzione di 86 misure cautelari da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Messina che ha disarticolato l’operatività della famiglia mafiosa dei Barcellonesi  nel costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli che nella conduzione dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico, rappresenta l’ennesima dimostrazione della presenza forte dello Stato sul nostro territorio”, afferma il vice presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità Pippo Scandurra.  

“Proprio in quel comprensorio, l’attività costante del nostro movimento, con le associazioni locali di Rete per la Legalità Messina, presieduta da Giuseppe Ruggeri, Barcellona presieduta da Rosario Triolo, e Milazzo, presieduta da Francesco Arcadi, ha portato a significative collaborazioni di alcuni imprenditori con le forze dell’ordine e la magistratura.

Il nostro ringraziamento va oggi alla DDA di Messina, al Procuratore Maurizio De Lucia e ai suoi Sostituti, ai Carabinieri tutti del Comando Provinciale di Messina, per l’ennesimo duro colpo inferto alla criminalità organizzata, ad ulteriore garanzia e tutela della gente onesta nonché stimolo per tutti gli imprenditori a fidarsi dello Stato e denunciare ogni tipo di ingerenza da parte della malavita”. 

“SOS Impresa – Rete per la Legalità” parteciperà al bando per lo stabile di Riesi confiscato alla mafia

Una data importante, il prossimo 5 luglio, perchè l’associazione “SOS Impresa e Rete per la Legalità” parteciperà al bando per assegnare uno stabile, in via Felice Cavallotti, a Riesi. Bene che, grazie al lavoro dell’Arma dei Carabinieri e della Magistratura, ha portato in carcere capi mandamento e uomini affiliati al clan dei Cammarata. Un bene che oggi, grazie alla DDA, alla DIA e alla Prefettura di Caltanissetta, si trova a disposizione e sotto la custodia del Comune in provincia di Caltanissetta.

Un passo importante, da considerare una tappa in direzione della creazione di una comunità che non debba più avere paura.

«L’aver paura offende la dignità e la memoria di coloro chi oggi ricordiamo onorando la loro morte  – afferma Eugenio Di Francesco, referente provinciale per Enna, Caltanissetta e Agrigento  di “Sos Impresa – Rete per la Legalità” -. Penso a Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e gli uomini di scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo,  che abbiamo da poco ricordato in occasione del 29° anniversario della Strage di Capaci, ma anche alle vittime innocenti di mafia riesini. L’aver paura offende e impedisce il futuro delle nuove generazioni. Il 5 luglio parteciperemo a questo bando per far diventare quel sito un bene comune a disposizione di tutti quegli imprenditori liberi e non solo. Qualora non ci saranno partecipanti e non avremo i requisiti, però, nel massimo rispetto delle leggi chiederemo al nostro Sindaco e all’amministrazione comunale l’assegnazione per via diretta».

Un bene, lo stabile di via Felice Cavallotti, che si trova in una strada storicamente chiamata “la carrozza di li murti”. Una strada che porta al cimitero, ma è anche collocato di fronte a una scuola dell’infanzia e di un centro di formazione professionale.

«È la casa che, dal buio della storia, apre le porte alla luce alle nuove generazioni – aggiunge Di Francesco – . Alle 10 di mercoledì 26 maggio, insieme al Presidente Vicario Nazionale di “SOS Impresa e Rete per La Legalita”, Pippo Scandurra, andremo a fare un sopralluogo sul bene, al fine di poter dargli la giusta destinazione.  Mi auguro, però, che questa volta, il bando non vada deserto e che ci sia una gara per tutte le associazioni riesine affinché possiamo dare testimonianza tangibile di una realtà  che vuole cambiare. Basta con il dire “Riesi vuol dire Mafia” perché “Riesi vuol dire vita”. Riesi è piena di lavoratori onesti che vogliono fare commercio e l’imprenditoria credendo al valore della sinergia. Riesi sta cambiando, deve cambiare, lo dobbiamo alle nuove generazioni».