D.R.A.V., cortometraggio realizzato dagli studenti del liceo scientifico “E.Fermi” di Sant’Agata Militello

“Non si può mostrare ciò che si è. Si mostra solo ciò che gli altri vogliono vedere”.

Nel 2005 i ragazzi del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sant’Agata Militello, in collaborazione con l’A.C.I.S., realizzarono un cortometraggio dal titolo “D.R.A.V.” (droga, racket, alcol e vandalismo). Il progetto, realizzato dalle classi II C, III D, IV C e IV D coordinate dalla prof.ssa Maria Antonietta Giuffrè, nacque da un idea di Mara Carini ed Alberto Emanuele.

Regia: Antonio Emanuele e aiuto regia Biagio Leopanto. Riprese: Giovanni Sortino e aiuto riprese: Sebastiano Mazzurco. Sceneggiatore: Alberto Emanuele e aiuto sceneggiatore: Martina Camano. Scenografo: Enzo Brunello e aiuto scenografo: Mistretta Giuseppe. Suono: Pietro Di Buono e aiuto suono: Leonardo Rundo. Fotografia: Diego Lavecchia. Costumista: Mara Carini e aiuto costumista: Valeria Russo ed Elisa Urso.

Protagonista principale Alessandra Drago.  Altri attori: Antonio Arasi, Mario Lombardo, Antonio Parafioriti, Antonio Giordano, Martina Camano, Sonia Aiello, Maria Teresa Campione, Pasquale Iannotta, Diego Lavecchia, Gigi Piscitello, Calogero Librizzi, Andrea Sturniolo, Chiara Truglio, Mariella Vasi, Antonio Vicario, Luca Randisi, Leonardo Rundo.

SANT’AGATA MILITELLO – Progetto di educazione alla legalità con le scuole medie superiori santagatesi

1

L’ACIS di Sant’Agata Militello ha avviato già dai primi mesi di questo anno 2004 un progetto di educazione alla legalità con le scuole medie superiori santagatesi.

La prima tappa del progetto è stata la partecipazione ad una conferenza-dibattito che si è svolta venerdì 05 marzo presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza di Messina, alla quale hanno preso parte alcune importanti personalità del mondo politico-2 giudiziario: Carlo Ferrigno, commissario straordinario anti-racket, Alfredo Mantovano, sottosegretario al Ministero dell’Interno, il procuratore della repubblica Croce, Busà, presidente della FAI in carica, Tano Grasso, onorevole della FAI e i presidenti delle associazioni antiracket di Giardini Naxos, Brolo, Messina e Milazzo. Erano inoltre presenti il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Colonnello Ortolani, e quello della Guardia di Finanza, Colonnello Lolli.

I temi trattati riguardavano la sensibilizzazione dei giovani al problema dei fenomeni malavitosi in generale. Molto significativo l’intervento introduttivo del rettore uscente dell’Università di Messina, Silvestri che ha parlato della legalità, come “un bene prezioso per ogni buon cittadino”. Seconda tappa del progetto è stata la realizzazione di cortometraggi che hanno non poco impegnato gli studenti anche al dì fuori degli orari scolastici.

SANT’ AGATA DI MILITELLO si ribella e il racket colpisce

Giornale di Sicilia (7 marzo 1992)

La guerriglia continua. Ancora attentati contro i commercianti che si ribellano al “pizzo”. Mercoledì sera e’ stato preso di mira il negozio di un altro socio dell’ Acis, l’organizzazione antiracket nata a Sant’Agata di Militello. E’ il quarto avvertimento mafioso nel giro di una settimana, nel triangolo Tortorici, Sant’Agata, Capo d’ Orlando. Un segnale inquietante alla vigilia della manifestazione antimafia indetta per oggi. Nel mirino delle cosche il negozio di calzature di Biagio Olivo. Gli uomini del racket hanno forzato la porta quindi hanno appiccato il fuoco. Ma l’ immediato intervento dei pompieri ha evitato che l’incendio si propagasse. Intanto oggi Sant’ Agata si fermerà per una grande manifestazione indetta da sindacati e organizzazioni di categoria. Saracinesche abbassate, scuole e uffici chiusi, la gente in piazza con il segretario generale della Cgil Bruno Trentin e il vescovo di Patti Ignazio Zambito. Ma il paese comincia a subire i primi contraccolpi di questo stato di tensione e la paura potrebbe vincere la voglia di ribellarsi.

SANT’AGATA MILITELLO – Bomba alla vigilia della prima manifestazione pubblica dell’ A.C.I.S.

1° conferenza ACIS

Gli uomini del racket non potevano mancare all’appuntamento. Hanno voluto, anzi, anticiparlo. Sabato notte un’ esplosione ha preceduto la prima uscita pubblica dell’ Acis (Associazione commercianti e imprenditori di Sant’ Agata); un’ altra organizzazione di operatori economici che non intendono piegarsi alla legge del “pizzo”. Lo scoppio ha provocato pochi danni: un’ azione dimostrativa, un tipico “avvertimento”, una chiara intimidazione di cosche mafiose impudenti. L’ Acis e’ nata sull’ onda dell’ esperienza maturata da Tano Grasso e da altri coraggiosi commercianti nella vicina Capo d’ Orlando. Dopo settimane di preparativi e’ stata organizzata la prima manifestazione pubblica, l’ atto di nascita ufficiale. Invitati, per l’ occasione, esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni, nativi proprio di Sant’ Agata: dallo scrittore Vincenzo Consolo all’ ex prefetto Enzo Vicari. Doveva essere un momento di festa, ma anche l’ inizio di una battaglia durissima che portera’ i commercianti in tribunale per confermare le accuse contro i taglieggiatori. E la mafia, che poteva scegliere forme di intimidazione piu’ velate, ha deciso di lanciare un messaggio plateale. L’ esplosione e’ avvenuta intorno alle 2.30. L’ ordigno, una miscela di plastico e tritolo, e’ stato piazzato all’ ingresso dello splendido Museo dei Nebrodi, dove tutto era pronto per la manifestazione. Distrutte le cinque porte a vetri dell’ atrio; la gente, svegliata nel cuore della notte, ha pensato addirittura ad un attentato contro la vicina caserma dei carabinieri. I commercianti non hanno minimamente modificato i loro programmi. Ieri mattina la manifestazione si e’ svolta regolarmente nonostante la tensione. “E stata un’ inaugurazione col botto, . ha cercato di sdrammatizzare il presidente dell’ Acis Gaetano Zuccarello .. Ora abbiamo un motivo in piu’ per continuare e chiedere l’ adesione di altri commercianti”. Gli impegni che attendono l’ Acis non sono facili; tra qualche settimana nel tribunale di Patti comincera’ il processo al clan Marotta accusato di controllare il racket delle estorsioni nella zona, e i commercianti si costituiranno parte civile. Alfio Sciacca

Sciacca Alfio  Corriere della Sera (17 febbraio 1992)