SANT’AGATA MILITELLO aderisce all’iniziativa: “100 strade per un Natale antiracket”

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7 Dicembre 2012 ore 17 Sant’Agata Militello scrive ancora sulle pagine della storia alla lotta alla mafia, aderendo all’iniziativa nazionale “100 strade per un Natale antiracket”. La manifestazione ha coinvolto molti ragazzi, alcuni dell’Associazione Agorà e del Rotaract con le autorità cittadine: il Presidente della Fai Giuseppe Scandurra, il Presidente dell’Acis Giuseppe Foti, il Commissario della PoliziaCarmelo Alba e l’Ispettore superiore Andrea Buscemi, il Capitano dei CarabinieriDavid Pirrera, il Tenente della Guardia di Finanza Gianluca Falasca, il vice comandante del Circomare Fortunato Biondo, il consigliere provinciale dott. Giuseppe Miano, il vice sindaco Calogero Pedalà, il Presidente del Consiglio Andrea Barone, alcuni presidenti delle associazioni antiracket del comprensorio.

I lavori si sono aperti presso la Sala consiliare del Comune di Sant’Agata dove lodevoli interventi hanno spiegato il perché della manifestazione, “il racket è un fenomeno assai diffuso, generalmente sommerso e per molto tempo sottovalutato” – spiegano i relatori – “Tanto da essere considerato un fatto quasi normale, un affare “privato” delle vittime. In realtà, “il pizzo” è la più antica attività della mafia. Spesso rappresenta la base della sua attività criminale: un sicuro strumento economico per mantenere l’organizzazione e per acquisire capitali da reinvestire in altre attività criminali o nell’economia legale; il modo più efficace per esercitare il controllo sul territorio. Il racket si concentra nel Sud”- continuano ancora- “dove la criminalità mafiosa e camorristica condiziona storicamente la vita e la sicurezza di molti cittadini e ne limita la libertà d’impresa e di sviluppo. Tuttavia negli ultimi tempi, il fenomeno si è esteso ad altre regioni del Paese. E proprio dai luoghi in cui è nato e cresciuto, è partita la rivolta contro il racket . Piegarsi alla paura e pagare vuol dire imboccare una strada che può condurre alla perdita della propria libertà, non solo imprenditoriale: cedere la prima volta può predisporre a successivi cedimenti che possono, col tempo, sconfinare in veri e propri comportamenti illegali. Fino a trasformare l’iniziale vittima dell’estorsione in un soggetto più o meno coinvolto nel sodalizio criminale. Oggi, dunque, non cedere e ribellarsi non solo è giusto ma, oggi, è anche conveniente.

Chi si oppone al racket può contare, da una parte, sul sostegno delle istituzioni e delle leggi dello Stato e, dall’altra, sulla forza dell’associazione con altri operatori economici ugualmente intenzionati a ribellarsi. Grazie a questa collaborazione, negli ultimi tempi l’azione di contrasto del racket ha messo a segno importanti risultati. Inoltre, con l’approvazione della legge 44/1999, la pubblicazione del regolamento di attuazione, l’insediamento del nuovo Comitato e i primi risultati conseguiti nell’applicazione della nuova normativa, si sono create le condizioni per l’avvio di una nuova fase nella lotta al racket. Un ruolo decisivo spetta al Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, al quale sono chiamati a partecipare in misura maggioritaria i rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura e delle associazioni di categoria.”

Subito dopo una delegazione capeggiata dal Dott. Pippo Foti ha simbolicamente consegnato ad alcuni negozi della via Medici e della Via Campidoglio il logo dell’iniziativa “Pago chi non paga“. “Partecipare a questa storica passeggiata” – conclude il Presidente Andrea Sturniolo – “è aderire pienamente alla lotta al pizzo. Ritengo necessario che questo valore, questa idea, questo comportamento venga recepito dalle giovanissime generazioni, perché solo tramite un’incisiva campagna divulgativa si può forse sconfiggere questo terribile fenomeno in definitiva“. (foto di Andrea Sturniolo)

Gaetano Cicirello

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